Mente e Materia
“Se si vuole interpretare la Meccanica Quantistica
N. Bohr
si deve considerare il pensiero come una essenza fisica”.
Le implicazioni della fisica quantistica suggeriscono un ruolo attivo della mente, o della coscienza, nel determinare le sue relazioni con la realtà.
Se gli eventi fisici sono indeterminati e quindi non prevedibili, se l’uomo si muove dentro un universo incerto, in cui ogni avvenimento ha infinite probabilità di realizzazione e la materia può essere influenzata, quali potenzialità ha la mente?
L’uomo sembra non apparire più come uno spettatore passivo, ma come il protagonista attivo e responsabile del proprio destino.
Mente e Materia: l’effetto osservatore
L’effetto osservatore è stato un importante fenomeno rilevato dagli scienziati quantistici, i quali hanno scoperto che l’atto stesso di osservare e misurare una particella subatomica alterava inevitabilmente la sua conformazione; partendo da uno stato indeterminato, la particella, sotto osservazione, acquisiva uno stato particolare di esistenza, come se la coscienza dell’osservatore fosse il ponte per trasformare un potenziale di qualcosa in qualcosa di reale.
L’osservatore, dunque, ha il potere di influenzare in modo diretto il sistema osservato, ma le implicazioni di questo effetto sanciscono la forza del rapporto che lega le due parti in gioco: al potere dell’osservatore di dare esistenza all’oggetto bersaglio dell’osservazione si affianca l’idea che niente nell’universo possieda un’esistenza oggettiva ed indipendente dalla percezione che il soggetto ne ha.
Osservazione e intenzione
Circa trent’anni fa un gruppo di scienziati noetici partì dalle scoperte della fisica quantistica, in particolare l’Interpretazione di Copenaghen e l’effetto osservatore, per studiarne le implicazioni metafisiche, interrogandosi sul potere della coscienza. L’indagine verteva intorno ad una questione principale: sapendo che il solo atto del prestare attenzione modifica la materia fisica, quali effetti può avere l’intenzione, e quindi la volontà di esercitare una qualche influenza?
Partendo dall’assunto che tutta la materia è energia, recenti ricerche si sono occupate degli scambi di energia che avvengono e costituiscono il mondo, giungendo alla dimostrazione del fatto che tutti gli organismi viventi sono come delle antenne, che allo stesso tempo trasmettono e ricevono energia.
Se il mondo è energia e connessione ed ogni cosa è composta da energia vibrante che, come un’antenna, emana e riceve energia indipendentemente dalla distanza, anche il pensiero, le emozioni, le idee sono energia e possiedono una propria vibrazione.
La fisica quantistica, ed in particolare la teoria del Campo del Punto Zero e il fenomeno dell’entaglement, offre una solida base scientifica su cui impostare lo studio non solo degli effetti dell’intenzione ma anche dell’azione a distanza del pensiero.
Un pensiero su “Mente e Materia”
Trovo l’ipotesi molto suggestiva e interessante. Per esempio la mia esperienza di corsi agli insegnanti mi ha convinto che l’osservatore insegnante non è neutrale e che la sua osservazione influisce su ogni allievo allievo in maniera diversa. Inoltre, nella mia teoria della mente, paragono il comportamento dell’inconscio a un campo quantistico ed è caratterizzato da fluttuazioni e sovrapposizione di stati e che il passaggio dal possibile al reale e al contenuto macroscopico avviene attraverso l’osservazione l’interazione tra osservatore ed oggetto osservato. Tra gli eventi possibili, l’osservazione sceglie ciò che ha avuto luogo. Gli stati sovrapposti collassano in stati definiti e coscienti.